venerdì 30 settembre 2011

Venerdì del libro: Il libro nero dei colori

E' un mare d'inchiostro, dove ci si può smarrire?
Oppure è un sipario da scostare svelando un mondo nuovo?
Il nero, il buio totale, è tutti e due.


Questa settimana, per partecipare al Venerdì del libro di Homemademamma, vi presento un libro un po' particolare che ho scovato gironzolando per le Messaggerie Musicali di Milano (sezione libri per bambini).

Il libro in questione è: "Il libro nero dei colori".


Il libro, edito da Gallucci, si propone un compito ambizioso: raccontare tutti i colori usandone uno solo e per di più il nero. Questo libro racconta il mondo dei colori ai non vedenti e illustra quello dei non vedenti a chi invece ci vede benissimo e ogni giorno può apprezzare la bellezza dei colori. Per fare questo le due autrici, Menena Cottin e Rosana Farìa, hanno disegnato nero su nero, con figure in rilievo attribuendo ad ogni colore una sensazione o un sapore.
Ogni pagina racconta un colore usando anche il linguaggio braille. E proprio al braille sono dedicate le ultime pagine.


Questo libro ha avuto anche l'onore di essere definito dal New York Times "il miglior libro illustrato dell'anno".

giovedì 29 settembre 2011

Trudi


Trudi, la famosissima azienda di peluche, propone due collezioni molto interessanti per motivi differenti.

La prima si inserisce in una logica di "educazione ambientale": Trudi in collaborazione con WWF ha lanciato, infatti, "Oasi".

Volpe WWF Oasi
Una celebrazione della vita sulla terra e del valore della biodiversità.
Un progetto, volto a sostenere le molteplici biodiversità alla base della vita sul nostro pianeta e che caratterizzano anche il patrimonio naturale italiano.
Solo preservando l'equilibrio e la varietà degli ambienti naturali è possibile lo sviluppo e il mantenimento di tutte le specie animali e vegetali.
Un impegno che il WWF affronta all'interno delle sue Oasi, e da oggi anche con Trudi, per proteggere gli ambienti più preziosi e le specie che vi abitano.
Con Oasi, Trudi si fa portavoce di una sensibilità universale, e mette le sue creazioni al servizio di un patrimonio dell'umanità.
Camaleonte WWF Oasi

La seconda collezione, invece, è un po' da fashion victim e si rivolge soprattutto alle bambine.

Michelle Set Fashion

Per la prima volta le piccole fans di Laura Biagiotti potranno vestire le proprie bambole con i vestiti della famosa griffe italiana.

Michelle Set Fashion

Incanto e curiosità. Glam e tenerezza. Magiche suggestioni che vengono dalla moda e dal gioco per una creazione unica firmata Laura Biagiotti Dolls by Trudi.

Libertà di scegliere il proprio look e di farlo indossare anche alla propria bambola.
Un desiderio diventato realtà: vestire i sogni delle bambine.

Grace Set Sportivo

Sul sito ufficiale, oltre a poter visionare il catalogo, è possibile iscriversi alla newsletter e scoprire la storia dell'azienda.

CRT "Teatro educazione!

CRT - Centro Ricerche Teatrali - teatro educazione - Scuola civica di


A novembre si apre il nuovo anno formativo al CRT "Teatro Educazione", Scuola Civica di Teatro, Musica, Arti visive e Animazione del Comune di Fagnano Olona.
Il Centro, nato nel 1997 e diretto dal Prof Gaetano Oliva, docente di Storia del Teatro, Drammaturgia, Teatri di Animazione e Organizzazione e Economia dello Spettacolo, presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Milano, Brescia e Piacenza, rappresenta ormai un punto di riferimento nazionale per la divulgazione della cultura e della pedagogia teatrali e per la ricerca sull'arte dell’attore.

Lego Architecture

Ieri, dando uno sguardo allo scaffale della Lego del Toys Center vicino a casa mia ho scoperto una nuova collezione: Lego Architecture.
I creatori dei famosi mattoncini danesi hanno deciso di celebrare l'architettura passata e presente grazie all'aiuto dell'architetto Adam Reed Tucker.


I mattoncini usati in questa serie, diversi da quelli usuali, nascono da un attento lavoro di progettazione iniziato nel 1960 e continuato fino ad oggi.
La creazione del "modello lego", invece, è da anni affidata a Steen Andersen che ha proprio il compito di elaborare il processo di costruzione facendo in modo che sia il più semplice e logico possibile.


Ogni confezione, insieme ai mattoncini ed alle istruzioni di montaggio, contiene un piccolo volumetto che illustra il monumento che si andrà a costruire dal punto di vista architettonico.

I monumenti per ora disponibili si possono vedere qui ma, sul sito della Lego, è anche possibile votare il monumento che si vorrebbe costruire scegliendo tra 10 proposte.

mercoledì 28 settembre 2011

San Michele

Domani, 29 Settembre, si festeggia San Michele patrono, tra l'altro, della polizia.



Diverse sono le leggende che lo riguardano ed una versione si può trovare qui.


Michele è sempre stato rappresentato come l'angelo-guerriero di Dio, rivestito di un'armatura dorata in perenne lotta contro il Demonio.
Il culto per questo arcangelo è diffuso in egual misura in Oriente ed in Occidente. Perfino il grande fiume Nilo fu posto sotto la sua protezione e la chiesa funeraria del Cremlino in Russia è dedicata a San Michele.

La ricorrenza di San Michele riveste molta importanza nella pedagogia di Rudolf Steiner.
Secondo Steiner nell'immagine del "combattimento con il drago" risiede una forte coscienza del fatto che l'uomo, in virtù delle proprie forze, deve dare all'anima una direzione di vita che la natura non può dare. La forza di Michele è legata al coraggio mostrato nelle prove. Una forza che si lega alla fine dell'estate, quando le giornate iniziano ad accorciarsi e la luce scarseggia e quando la natura torna a lavorare nel grembo della terra.
Questa festa, che può essere definita dell'"autocoscienza" perché fa capire all'uomo la sua vera umanità, giunge quando cadono le foglie. La festa di San Michele è la festa del primo autunno (per approfondire).
Nelle scuole Steineriane San Michele viene festeggiato con l'ascolto del racconto della lotta di Michele con il drago, racconto che non viene semplicemente letto, ma drammatizzato con costumi e draghi che si animano.

Diverse sono le attività che possono essere proposte anche a casa:
lavoretti con a tema l'autunno
immagini da colorare ed utilizzare per costruire un teatrino
visita alla Sacra di San Michele (TO)


martedì 27 settembre 2011

Giveaway di Bim Bum Beta


Perché non provare a partecipare a questo appiccicoso giveaway di Bim Bum Beta?

Educazione ambientale

Dopo aver letto un post molto interessante scritto da Paola Traspedini per il sito dei "Piccolini" della Barilla; oggi parlerò anche io di educazione ambientale complice anche un librettino che mi è stato regalato al supermercato.


Il librettino è il sesto "Libro Gioco" edito dagli "Amici del mulino" che racconta e descrive la Valle del Mulino.

C'era una volta, e c'è anche oggi, la Valle del Mulino, un luogo incontaminato in cui la Natura regna felice.
Qui vivono gli Amici del Mulino.
C'è chi pianta i semini nell'Orto, chi raccoglie la frutta più golosa del Frutteto, chi lavora nel Campo di grano e chi intreccia ghirlande di fiori nel Bosco fiorito.
E la sera, ci si trova tutti a far festa al centro della Valle, dove c'è il Mulino.
Un luogo speciale! Qui il chicco di grano diventa farina e poi pane, torte e biscotti!
E qui, nella stanza più alta e inespugnabile, ci sono io: il Grande Libro del Sapere.
Tra le mie pagine sono custodite le regole per prendersi cura della Natura e i segreti per far crescere frutti dolcissimi.
In più, trovi le formule da usare contro chi vuole distruggere la Natura.
Perché c'è sempre qualche cattivo che trama nell'ombra, persino in questa Valle bellissima.

Con queste parole si apre il libretto che si divide nei diversi "ecosistemi" evidenziati nel testo che vi ho riportato.
Nell'orto si parla di verdure, stagioni, coltivazioni, animali ci si possono trovare nell'orto e un esperimento.
Per il campo di grano si parla di cereali, semi, esperimenti ed animali ghiotti dei prodotti del campo.
Per il frutteto si parla di frutti, delle parti della mela, di vitamine, ...
Nel bosco si parla delle parti che compongono un albero, delle foglie, di come costruirsi un riparo, del linguaggio dei fiori e degli animali.
Al termine si trovano dei giochi per vedere "cosa si è capito" e un grande gioco da tavolo.


Risorse online dalla "ufficiali":

Sul mio blog avevo parlato di argomenti legati all'ambiente qui e qui.

lunedì 26 settembre 2011

I Puffi

Ieri sono andata al cinema a vedere "I Puffi" in 3D


Partendo dai personaggi creati da Peyo nel 1958, Raja Gosnell crea una storia divertente in cui Grande Puffo, Puffetta, Puffo Coraggioso, Brontolone e Tontolone sono scaraventati attraverso un vortice dimensionale a Manhattan e Gargamella appresso a loro. Nella Grande Mela i Puffi cercheranno in ogni modo di riprodurre l'incantesimo che li ha portati lì, in modo da tornare nel loro mondo, mentre Gargamella sfrutterà la magia per catturarli. Ad aiutare i piccoli omini blu una coppia di newyorchesi con un bimbo in arrivo.


Molto è l'impiego delle nuove tecnologie per creare sia i Puffi sia il loro mondo incantato che si trova ad interagire con il mondo reale in cui vive la coppia alle prese con i problemi che assillano un po' tutti i futuri genitori.

Le mamma amanti di Project Runway (in onda su Cielo e Sky Uno) rimarranno stupite dal veder recitare Tim Gunn nei panni di Henri, l'assistente di Odiel. Alla festa finale, inoltre, viene inquadrato anche Michael Kors, severissimo giudice del programma.

Questo non è però il primo film che ha come protagonisti i piccoli omini blu: nel 1956 uscì il primo lungometraggio (90 minuti) con il titolo "Le avventure dei Puffi" che però non riscosse molto successo. Nel 1976 fu realizzato "Il flauto a sei Puffi" con la colonna sonora di Michael Legrand.



In rete si trova moltissimo materiale ispirato ai Puffi:
I Puffi possono anche essere lo spunto per scoprire qualche cosa del paese di origine del loro creatore: il Belgio (che viene citato anche nel film come il paese dei Puffi) o del periodo storico in cui vivono: il Medioevo.
Un ulteriore spunto riguarda la "luna blu" che ben si collega al tema dell'astronomia.

venerdì 23 settembre 2011

Venerdì del libro: i libri-gioco

Il libro-gioco è un libro interattivo perché il lettore diventa protagonista e determina la trama del racconto attraverso "bivi" che determinano percorsi narrativi tra loro indipendenti.

"Lupo solitario" è la prima collana di libri-gioco edita in Italia nel 1989. Protagonista della saga è Lupo Solitario, ultimo sopravvissuto allo sterminio di un antico ordine cavalleresco e in seguito fondatore del Nuovo Ordine.


Questo genere di libri è adatto ad un pubblico che padroneggia la scrittura ma anche la matematica, perché essenziale è "tenere il conto" delle vite, dei punti forza ecc ecc... perché si tratta di un vero e proprio antenato dei videogiochi in formato cartaceo. Il meccanismo, infatti, è simile a quello di un gioco di ruolo con la differenza che si ha meno libertà di scelta e si gioca generalmente da soli.

Per i più piccoli ad esempio, Topolino (dal 1985) ha pubblica sulle sue pagine diversi "fumetti-game" che prevedevano solo la possibilità di scegliere tra diverse azioni nel corso della storia. Uno solo era il percorso "esatto" per giungere alla conclusione del fumetto.

La cosa più interessante però, una volta capito il meccanismo, è costruire i propri libri-gioco. Per fare questo i punti essenziali sono:
  • definire la traccia iniziale, cioè stabilire il protagonista, lo spazio/tempo, il target, il genere letterario e stendere l'incipit comune e a tutte le opzioni;
  • definire le regole, cioè tutti gli assunti che disciplineranno l'utilizzo del libro, proprio come nei giochi;
  • creare il diagramma ad albero che rappresenta tutti i bivi del libro prestando attenzione alla coerenza interna e all'utilità di tutte le opzioni proposte;
  • rileggere ogni percorso;
  • scrivere ogni percorso e, volendo, illustrarlo.
La realizzazione di un libro-gioco aiuta i bambini a sviluppare la fantasia e se costruito con i più grandi può essere un buon "ponte" interdisciplinare tra, ad esempio, italiano ed informatica perché questa proposta può essere facilmente trasformata in un ipertesto (esempi qui e qui).

Guardando a questo "strumento" nell'ambito di un lavoro di gruppo possono essere identificate alcune dimensioni pedagogiche a mio avviso importanti:
  • l'immaginazione;
  • la socialità;
  • l'interattività;
  • la funzione dei limiti per facilitare la creatività;
  • lo sviluppo del problem solving;
  • l'aumento della tecnologia del sé, ossia del dominio di sé all'interno del gruppo di lavoro;
  • la multidimensionalità delle competenze messe in gioco;
  • lo sviluppo della capacità di rappresentazione.
Per quanti desiderassero conoscere un po' di più su come si costruisce un libro-gioco consiglio di leggere "Costruire i libri-gioco. Come scriverli e utilizzarli per la didattica, la scrittura collettiva e il teatro interattivo".

Costruire i libri-gioco. Come scriverli e utilizzarli per la didattica, la scrittura collettiva e il teatro interattivo

giovedì 22 settembre 2011

Attività all'aria aperta: a zonzo per Milano fashion week

Perché non sfruttare l'ultimo caldo estivo per un giro a Milano?

A Palazzo Reale, fino al 2 ottobre (ingresso gratuito), è possibile ammirare la bellissima mostra allestita per ricordare la strage dell'11 Settembre 2001. La mostra, dal titolo "11.09 il giorno che ha cambiato il mondo", raccoglie una selezione di immagini e documenti realizzati a New York l'11 Settembre e i giorni seguenti.
La parte terminale della mostra presenta 70 scatti che documentano il lavoro di Antonio Paradiso che ha portato alla creazione dell'installazione visibile all'esterno.


"Ultima cena globalizzata - Global Last Supper" è stata realizzata dallo scultore Antonio Paradiso con i resti delle Twin Towers crollate nell'attentato dell'11 Settembre.
Venti tonnellate di lamiere sono state rimodellate secondo il progetto artistico dello scultore pugliese dopo essere giunte in Italia nel dicembre 2010.

Fino al 15 Novembre, invece, è possibile ammirare per le vie del centro l'"Elephant Parade": 75 statue raffiguranti il simpatico pachiderma create da altrettanti artisti con l'obbiettivo di salvaguardare l'elefante asiatico


Questo qui sopra è l'elefantino che preferisco, tra quelli che ho visto, ed è stato creato da Nipapat Yaimali.

Questa settimana Milano è anche la capitale della moda e un po' tutte le vetrine del centro stanno dando il meglio.
Molto belle, a mio parere, le due vetrine di Stefanel in Galleria Vittorio Emanuele



e anche quella creata da Max e Mara che presenta alcune città italiane contraddistinguendole con un cappello (nell'immagine Milano):


Davanti al Ferrari Store, in Piazza del Liberty, è possibile assistere alle prove di una sfilata ad ammirare l'area dedicata ai make up artist della Maybelline.


In Piazza San Babila vi segnalo lo store di "RED Valentino" che prone la collezione Autunno/Inverno 2011/2012.
Le commesse, che indossano i capi che possono essere acquistati nel pop-up stores, sono veramente molto gentili e disponibili.


Non sono una fashion addict ma sono tornata a casa anche io con il mio "primo" pezzo Valentino (e anche con due shopping bag).

mercoledì 21 settembre 2011

Il metodo Feldenkrais

Ascolto e dimentico,
vedo e ricordo,
faccio e comprendo.
(Proverbio cinese)



Nel 1942 Moshe Feldenkrais, un fisico che lavorava a Londra, si trovò in una delle situazioni più critiche della sua vita: a seguito di vari traumi sportivi doveva scegliere se camminare per il resto della vita con le stampelle o sedersi forse definitivamente su una sedia a rotelle.
Feldenkrais si accostò al problema attingendo alle sue conoscenze del corpo umano e della scienza contemporanea. La domanda che mosse questo studioso, cintura nera di judo, può essere riassunta in: "può la conoscenza della fisica e del corpo umano essere utile alla ricerca di un sistema per riacquisire l'uso delle gambe?".


Feldenkrais decise di non sottoporsi all'intervento paventatogli dai medici. In compenso cominciò a studiare neurologia, anatomia, biomeccanica e l'evoluzione del movimento umano. Sapeva che per continuare a camminare avrebbe dovuto trovare un modo di creare nuove connessioni neuronali tra il suo sistema nervoso e i suoi muscoli. Dopo due anni di ricerche e di esperimenti, Feldenkrais cantò vittoria: la sua gamba funzionava di nuovo. Aveva messo a punto un metodo per migliorare il corpo attivando le naturali potenzialità del cervello e del sistema nervoso.
Ispirato al suo successo personale, Feldenkrais continò a esplorare il legame profondo tra mente e corpo e sviluppò centinaia di singoli esercizi destinati a fornire un accesso ai centri cerebrali preposti all'apprendimento del movimento.
Nel 1949 Feldenkrais pubblicò le sue teorie sulla relazione tra movimento umano e sistema nervoso nel libro "Body and Mature Behaviour". L'anno seguente ricevette l'incarico di fisica presso il prestigioso Istituto Weismann in Israele. Negli anni continò ad applicare e raffinare i suoi particolarissimi esercizi neuromuscolari finché, nel 1954, quando ormai la richiesta delle sue conoscenze e capacità si era fatta troppo grande, decise di abbandonare la fisica per dedicarsi ad aiutare gli altri a coltivare la salute.
Nel 1975 Feldenkrais fu invitato negli Stati Uniti a presentare il suo lavoro presso istituzioni sanitarie e università. La risposta fu entusiastica e nei dieci anni che seguirono, Feldenkrais passò alcuni mesi l'anno negli Stati Uniti a insegnare e tenere conferenze.


Prima della sua morte, avvenuta nel 1984 quando aveva ottant'anni, Feldenkrais riuscì a formare un piccolo gruppo di operatori che portassero avanti il suo lavoro e lo rendessero disponibile per un pubblico sempre più vasto.

In questo metodo il movimento è un pretesto per conoscere il proprio corpo.
Il metodo educativo è quello della scoperta personale guidata dal conduttore: gli esercizi sono piccoli esperimenti in cui il movimento non è meccanico ma attento e consapevole.
I benefici di questo "apprendimento", non ginnastica, sono utili a tutti; sportivi e non; e possono essere riassunti in:
  • riduzione di tensioni muscolari;
  • incremento della flessibilità;
  • diminuzione dello stress;
  • acquisizione di una postura dinamica;
  • aumento delle prestazioni sportive.



Per avere qualche esempio pratico di cosa sia il "Metodo Feldenkrais" vi consiglio: "Benessere completo con il metodo Feldenkrais" che propone esercizi divisi per "aree di intervento".

martedì 20 settembre 2011

Striscia in movimento con 2 variazioni

Dopo aver presentato il "medaglione magico" o traumatropio, se vogliamo usare il nome scientifico, ora vorrei presentarvi la "striscia in movimento con 2 variazioni".

La particolarità di questo gioco è che realizzandolo si inizia a parlare di movimento, un movimento dato da due tempi in soli due disegni.
Originariamente nel pedemascopio le due immagini erano fissate su un disco di lego appoggiato su due supporti. Pare sia stato inventato dal Dr. Richard Pilkington, ma l'autore, e soprattutto la data, non sono certi. Cosa certa invece è che anche questo ha contribuito ad accendere i sorrisi delle persone che lo ammiravano attorno al 1800. E questo accade ancora oggi .


L'effetto dell'animazione che ci mostra il pedemascopio è dato dall'azione della matita che mostra al mostro occhio il primo foglio con l'inizio del movimento e successivamente il secondo foglio con la fine del movimento. Il trucco è sempre quello della persistenza retinica del nostro occhio, che è un "difetto" fondamentale per percepire l'animazione. La nostra retina memorizza la prima e la seconda immagine, e l'effetto percepito è il movimento rappresentato, o meglio, l'illusione dell'azione disegnata. Le altre fasi dell'azione le aggiunge il nostro cervello che completa i passaggi intermedi mancanti.
Più alta è la velocità dello scorrimento e più il movimento è veloce.


Le istruzione per creare un pedemascopio fai da te possono essere trovate qui.

Se volete fare un gioco perfetto vi consiglio di attaccare, dopo aver completato i disegni, un cartoncino sotto il secondo foglio. In questo modo durante il momento della dimostrazione il movimento sarà più visibile.

Una volta acquisita la tecnica con disegni di movimenti reali, ci si potrà sbizzarrire spaziando nella scelta delle azioni da disegnare inventando movimenti bizzarri e surreali.


Questo e altri giochi con le immagini possono essere trovati nel bellissimo libro di Carlo Zelindo Baruffi: "Giocare con le immagini".

lunedì 19 settembre 2011

Gesuiti a teatro - pedagogia dell'azione scenica

I primi, storicamente, ad utilizzare il teatro per formare l'uomo in campo etico, religioso e retorico sono stati i Gesuiti.
I Gesuiti, fondati nel 1540 da Sant'Ignazio di Loyola, nascono con un intento missionario ma già nel 1548 viene aggiunta la vocazione educativa inizialmente per la formazione degli stessi Gesuiti e successivamente (1549) anche per gli esterni: nobili e figli della ricca borghesia.

Il teatro gesuitico ha una fortissima finalità educativa mentre manca una finalità ludica, anche se questo non significa che i partecipanti possano divertirsi. Il teatro rientra in quell'usanza che prende io nome di "strategia del visivo" nella quale rientrano, ad esempio, anche le vetrate.


Sottesa a quest'usanza sta una filosofia che vuole che tutto ciò che entra nelle mente deve prima passare per i sensi, in altre parole i sensi concorrono all'attivazione intellettuale. Inoltre, la pedagogia gesuitica promuove la ragione e l'immaginazione.

Particolarità del teatro gesuitico sono:
  • l'utilizzo dei miti classici "piegati" alle virtù cristiane;
  • la padronanza della retorica;
  • i temi messi in scena riguardano testi biblici, vite dei santi e dei principi cattolici;
  • l'uso della musica come linguaggio universale per arrivare a Dio.
Il programma scolastico dei collegi gesuitici prevedeva tre rappresentazioni teatrali all'anno. I copioni, scritti dai ragazzi durante il laboratorio teatrale, dovevano essere redatti rigorosamente in latino. La finalità educativa del laboratorio era quella di favorire, accanto all'uso della lingua latina, l'autocontrollo e l'autoregolazione delle passioni.

Un altro momento organizzato dall'ordine Gesuita sono le feste religiose e politiche. In questi eventi barocchi il mondo viene considerato un palcoscenico in cui "attori" e "personaggi" coincidono. Il mondo è il teatro della battaglia tra le milizie di Cristo e quelle di Satana. Il questa lotta un ruolo essenziale è dato dall'arte che ha il potere di avvicinare a Dio.


Nel '700, prima che l'ordine venga sciolto, viene recuperata la "parola razionale".
Padre Parhammer sottolinea come sia importante capire piuttosto che imparare memoria. In quest'epoca il bello è il "logico", "l'ordinato razionalmente".
Parhammer, nelle sue missioni, non utilizza sussidi didattici che colpiscono i sensi ma la ragione che, nella sua filosofia, colpirebbe maggiormente e produrrebbe cambiamenti più duraturi. Pedagogicamente, inoltre, gli interventi venivano calibrati a seconda dell'età dei partecipanti.
Nell'orfanotrofio viennese gestito dal gesuita alcune sono le peculiarità:
  • il teatro viene sostituito da un'educazione militare;
  • grande importanza viene data alla musica e al canto e, addirittura, Mozart si esibirà dirigendo l'orchestra dell'orfanotrofio;
  • la cappella dedicata a Maria ha una struttura che risponde ad un'ottica di "pedagogia visiva".
Quest'esperienza, molto amata dal popolo, verrà interrotta da Giuseppe II che soppresse tutte le manifestazioni barocche e laicizzò la figura del sovrano e dell'esercito.

Conoscere questa concezione pedagogica è utile per riflettere sulla situazione contemporanea. Oggi, infatti, la componente educativa è andata via via scemando soppiantata dalla sola componente ludica. In particolare andrebbe recuperato il "processo creativo teatrale" che, come avevano già capito nel '500 , è educativo a prescindere dal tema che viene trattato nella messa in scena.

venerdì 16 settembre 2011

Venerdì del libro: La bambina, il pugile, il canguro

Riprendendo il tema proposto oggi da Homemademamma nell'ambito dei suoi "Venerdì del libro" vi propongo un altro testo che parla di disabilità dopo quelli proposti qui.
Il libro è "La bambina, il pugile, il canguro" di Gian Antonio Stella.


L'autore, in questo libro altamente poetico, affronta un tema importante che riguarda molte famiglie: l'arrivo di un figlio affetto dalla sindrome di Down.
La storia; che si snoda tra l'Istria, Trieste e Lignano Sabbiadoro; racconta i primi undici anni di vita di Letizia, una bambina per cui contano soprattutto le piccole gioie di ogni giorno fatte con amore.
La madre di Letizia, che non sopravvive allo shock di avere una figlia con problemi, lascia la figlia ai nonni; Primo e Nora; che si trovano ad affrontare da soli quest'avventura che in più punti sottolinea l'incapacità di comunicare del personale sanitario.

martedì 13 settembre 2011

Festa della Luna

Ieri la Cina si è fermata per festeggiare la "Festa della Luna" o di "Metà Autunno". Per celebrarla anche quest'anno milioni di cinesi si sono riuniti con i parenti nonostante viaggi lunghissimi e l'inflazione crescente.


In questo giorno la luna si è trovata alla massima distanza dalla Terra e in nessun'altro periodo dell'anno risulta così luminosa. In questo momento, come dicono i cinesi, la luna è perfettamente rotonda.


Prendendo spunto da questa festa ho girovagato per il web e ho trovato delle bellissime idee per affrontare il tema dell'"astronomia", e quindi anche della luna, sul blog di Sybille.

Ma la luna ha ispirato, sin dall'antichità moltissimi artisti: poeti, musicisti, pittori...
Nel 1942, ad esempio, Giacomo Leopardi scrisse "Alla luna" riproponendo il tema del ricordo; ponte tra passato e presente; tanto caro nella sua poetica.
In pittura possiamo citare Chagall che dedicò al satellite terrestre "Pittore alla luna" (1917)


In musica gli esempi si sprecano un po' in tutti i generi...






sabato 10 settembre 2011

Feuerstein: la mediazione in campo educativo

Con l'inizio imminente dell'anno scolastico vorrei proporre una riflessione su quelli che comunemente vengono chiamati "Test d'Intelligenza" o più sinteticamente "Q.I.".


I normali test, che si trovano anche in rete, hanno una fortissima base culturale. Ad esempio la quasi totalità dei metodi di ricerca psicologica, le procedure di laboratorio e l'inchiesta richiedono che i partecipanti sappiano leggere e scrivere (nel mondo, circa il 97% del miliardo di adulti con oltre 15 anni che non sanno leggere e scrivere si trova nei paesi in via di sviluppo) ma; elemento ancora più essenziale; tali metodi richiedono famigliarità con l'idea e con la cultura della ricerca.

Opposto a questo metodo di valutazione, Reuven Feuerstein elabora e propone una valutazione dinamica dell'apprendimento. Questa valutazione non guarda al valore assoluto (Q.I.) ma alla "zona di sviluppo potenziale", cioè a quanto quella determinata persona potrebbe migliorare.


Feuerstein è passato, successivamente, a sviluppare degli strumenti facilitanti che aiuterebbero a sviluppare il pensiero indipendentemente dai contenuti scolastici.
In questo processo rientrerebbero tre attori:
  • il mediatore;
  • il sapere, la conoscenza;
  • l'attore protagonista.
Il mediatore non si presenta come l'unico depositario del sapere; nel suo lavoro deve imparare a tenersi indietro sfruttando anche le energie e le risorse dell'attore o del gruppo. Il focus del mediatore, infatti, è il superamento della difficoltà e la crescita della persona; non l'acquisizione di un particolare concetto.
L'obbiettivo finale che si mira a raggiungere in questo processo è riassumibile in due assunti:
  • "me stesso come mediatore";
  • "realtà come mediatore".
Per Feuerstein tutti hanno il diritto di essere ("to be") e di diventare ("to become"). E' da questo assunto che lo studioso enuncia i cinque postulati alla base della sua teoria:
  • l'essere umano è modificabile;
  • questo essere umano che è davanti a te è modificabile;
  • io, mediatore, posso e devo modificarmi;
  • la società è modificabile.

Per chi volesse scoprire di più su questo autore può leggere qui o qui.

venerdì 9 settembre 2011

Venerdì del libro: Torneranno le quattro stagioni

Per i Venerdì del libro, questa settimana voglio parlarvi di un libro di Mauro Corona, adatto anche ai ragazzi, che propone quattro racconti per ogni stagione.


In questo libro, uscito la scorsa estate per Mondadori, Mauro Corona, come si legge nella quarta di copertina:
racconta la natura per parlare del mondo di oggi e di noi, pieni di difficoltà e impuntature, pieni di risorse, ma anche di problemi che spesso ci siamo creati da soli.
Come ha scritto Claudio Magris: "I suoi racconti hanno l'autorità della favola, in cui il meraviglioso si impone con assoluta semplicità, con l'evidenza del quotidiano".
Sono storie che parlano a grandi e bambini, storie di bullismo e prepotenza, di rapporto con la manualità e la creatività, ma anche storie d'amore e d'amicizia, storie di uomini e animali, sempre narrate con la voce senza tempo delle sue montagne.
Per chi non lo conoscesse, Mauro Corona è nato nel 1950 a Erto. Ha seguito fin da bambino il nonno paterno (intagliatore) in giro per i boschi e il padre alla scoperta delle montagne della sua valle.
Alpinista esperto e scopritore di nuovi itinerari sulle Dolomiti d'Oltre-Piave è, oltre che scrittore, anche uno più noti scultori lignei europei.


Per ulteriori informazioni su questo poliedrico uomo dei boschi è possibile guardare il suo sito ufficiale.

giovedì 8 settembre 2011

Ascoltare musica classica

Questo brano si presta molto ad una prova d'ascolto.


Una prima domanda può riguardare gli strumenti che si sentono suonare (pianoforte e violoncello).
Il pianoforte, con un ritmo certo, rimanda al concetto di stabilità mentre il violoncello richiama il tema del volo.
Un'altra attività che può essere proposta successivamente è quella di muoversi, possibilmente ad occhi chiusi, seguendo o il pianoforte o il violoncello. Poi, a coppie, uno può provare a muoversi (ad occhi chiusi) mentre l'altro segue il movimento appoggiando le sue mani su quelle del compagno.

Per interrompere l'ascolto ci sono due possibilità: abbassare gradualmente il volume o avvisare dello stop repentino. La prima opzione è preferibile alla seconda che, invece, è utile quando c'è necessità di interrompere l'ascolto velocemente.

Attività come questa, che implicano anche un'attivazione fisica, sono molto utili prima di un'attività intellettuale in quanto attivando il corpo si mettono in moto più energie e si favorisce la concentrazione.

mercoledì 7 settembre 2011

Music Animation Machine

Sin dal quarto mese di gestazione, quando l'orecchio umano si forma completamente, il bambino è in grado di percepire la pulsazione; cioè un impulso che si ripete ad una data distanza di tempo. Solo successivamente il bambino riuscirà a percepire la melodia e il ritmo.

La musica può essere fruita con maggiore consapevolezza se viene visualizzata mentalmente e fisicamente, creando una vera e propria partitura fisica.
Uno strumento utile per comprendere meglio tecnicamente la musica è quello di utilizzare delle rappresentazioni della musica, come quelle prodotte dalla "Music Animation Machine".



Questo rivoluzionario software è stato ideato da Stephen Malinowski nel 1985 per creare un modi più visivo di leggere gli spartiti musicali.



Per chi fosse interessato a "vedere" altri brani consiglio, oltre a youtube, questo sito.

martedì 6 settembre 2011

Attività all'aria aperta: i castelli della Valle d'Aosta

La Valle d'Aosta offre la possibilità di visitare moltissimi castelli, molti conservati magnificamente fino ai giorni nostri.
Alcuni li ho visitati nel corso di questi giorni usufruendo, anche, degli sconti offerti dalla "GranParadiso tourist card". Una cosa da segnalare è che tutti i castelli possono essere visitati solo accompagnati da un guida turistica (visite solitamente ogni mezz'ora).

Il primo castello che ho visitato è quello di Sarriod de la Tour.

L'impianto più antico di questa struttura comprendeva la torre centrale a pianta quadrata . La configurazione attuale, invece, riprende il modello adottato nella fondazione dei primitivi castelli valdostani del X-XII secolo.
All'interno è possibile visitare la cappella; i cui affreschi risultano "mutilati" dall'inserimento della volta; e la famosa "sala delle teste" che prende il nome dalle 171 mensole scolpite che sorreggono il soffitto.

Molto più famoso è sicuramente il castello di Fenis risalente alla prima metà del 1200.

Lo splendore del castello si deve senza dubbio a Bonifacio I di Challant che promosse una cospicua campagna di lavori, adattando l'austera dimora fortificata alle esigenze della vita borghese.
All'interno della struttura, che ha subito un profondo restauro tra il 1936 e il '42, si può ammirare tra le altre cose il cortile e il ballatoio, completamente affrescati. All'interno, poi, si possono ammirare degli arredi appartenenti al "museo dell'ammobiliamento valdostano".

Il castello di Sarre deve la sua fama per essere stato la dimora di caccia di Vittorio Emanuele II e Umberto I di Savoia.

Il Castello Reale di Sarre divenne, dal 1869 il quartier generale utilizzato dal re per le sue spedizioni nelle valli di Cogne, Rhemes e Valsacarenche.
Per ospitare il primo re d'Italia la dimora subì alcune modifiche che cambiarono il profilo della costruzione del XIII secolo.
Tre sono i piani visitabili e, tra le sale presenti, quella che mi ha maggiormente colpito è senza dubbio la "Galleria dei trofei" e il "Salone dei Trofei" alle cui pareti sono appese centinai di corna di ungulati disposte a creare una decorazione che ben si fonde con gli affreschi sui muri e sui soffitti.

Diverso da tutti i precedenti è il castello di Introd, ancora abitato ai giorni nostri e visitabile solo il pomeriggio nei mesi estivi.

Il castello primitivo risalirebbe al XII secolo, ma l'attuale costruzione nasce da un grosso restauro di inizio '900 commissionato dal Cavalier Gonella. Nell'antica struttura restano solo la torre, la cucina e una decina di metri del muro perimetrale sud.
All'interno è visitabile il piano terra, la cucina e, dall'esterno, il granaio.

L'ultimo castello che ho visitato nel mio "tour" è stato quello di Issogne.

Nel XII secolo il sito era di proprietà del vescovo di Aosta che nella seconda metà del '300 infeudò Ibleto di Challant, personaggio di spicco della corte sabauda. Proprio Ibleto trasformerà il primo insediamento in una dimora signorile, degna di ospitare nel 1414 l'imperatore Sigismondo di passaggio in Aosta.
All'interno è possibile ammirare la bellissima fontana del melograno, il porticato con le lunette illustrare e le stanze signorili.
Su molte pareti è possibile ammirare dei geroglifici: non atti di vandalismo ma notazioni lasciate da medicanti, viandanti, ... che si trovavano a passare per il castello in età medievale.



Maggiori informazioni sui castelli possono essere trovate sul sito della regione Valle d'Aosta. Importante è segnalare che all'interno dei castelli non è possibile fotografare in quanto tutti i diritti d'immagine appartengono alla Regione Valle d'Aosta, per questo tutte le mie foto sono dall'esterno (foto di Marco Lazzarino).