lunedì 30 gennaio 2012

Danza classica accademica: il secondo corso

I problemi basilari del secondo corso sono: l'incremento della forza dei piedi con esercizi sulla mezza punta e sulla punta; lo sviluppo della stabilità e l'accrescimento dell'energia muscolare della gamba aumentando la quantità dei movimenti già studiati; lo sviluppo della tecnica e l'esecuzione degli esercizi del balletto in tempo veloce.
Come alla sbarra così al centro, gli esercizi, siano essi en face o nell'èpaulement, si uniscono assieme, ma per il momento non più di due alla volta.
Rispetto a quella del primo corso, la musica per l'accompagnamento della lezione del secondo corso esige, per la maggior parte, una grande varietà nel disegno ritmico e una generale accelerazione del tempo.

Entrando più nello specifico degli esercizi, nella seconda classi si ripetono e si sviluppano gli esercizi alla sbarra della prima classe.
Acquisita la stabilità su tutto il piede, si passa ogni singolo movimento sulla mezza punta, cercando di conseguire fermezza e di consolidare la forza della gamba.
Alla sbarra vengono introdotti nuovi esercizi come, ad esempio:
  • il rond de jambe en l'air,
  • il battement soutenu a 45°,
  • varie legazioni che partono da "plié relevé",
  • gli esercizi in épaulement,
  • si introducono piccole pose per concludere gli esercizi.

Con l'identico metodo adoperato alla sbarra, eseguire gli esercizi al centro della sala, usando la stessa successione e il medesimo avvicendamento.
Al centro vengono introdotti:
  • il giro sulle mezze punte in quanta posizione al centro della sala,
  • le pose della danza classica con la gamba a 90°,
  • l'attitude,
  • gli arabesques a 90°.
Attitude

Negli adagi del secondo corso è utile, affinché l'allievo possa acquistare piena conoscenza di ciascuna posa, introdurre separatamente, nella lezione, le pose della danza: attitudes e arabesques.
I passi che vengono introdotti in questo corso sono:
  • i temps lié davanti e dietro,
  • il quarto e quinto port de bras,
  • il pas de bourrée.
Temps lié

Negli allegri vengono introdotti:
  • il grand e il petit changement de pieds,
  • la glissade,
  • l'échappé,
  • lo jeté,
  • l'assemblé,
  • il pas de basque,
  • il sissonne.
Echappé

Nel secondo corso continua lo studio delle punte in cui si affrontano gli esercizi visti in precedenza sulla mezze.


Per chi volesse approfondire ogni passo consiglio di consultare il dizionario dei passi qui.
Per leggere il mio post sul "Primo corso" cliccate qui.

Testi tratti da: "Invito alla danza classica" di E. Cecchini

domenica 29 gennaio 2012

Attività all'aria aperta: Festa della Gioeubia

Come da tradizione l'ultimo giovedì di Gennaio, quest'anno il 26, a Gallarate si festeggia la Gioeubia.
Il grande fantoccio vestito di stracci con il volto di una vecchietta viene bruciato ogni anno in alcune parti del Piemonte e della Lombardia.
Incerta è l'origine di questa festa: alcuni sostengono derivi da una festività dedicata alla dea Giunone mentre altri la collegano a Giove.


Fatto sta che a Gallarate la Gioeubia simboleggia le forze negative dell'inverno e il suo rogo servirebbe a propiziare l'avvento della primavera. Nello specifico si dice che se le fiamme del falò saranno molto alte la primavera sarà mite, in caso contrario si prevede una stagione rigida.
Questa tradizionale festività viene festeggiata a Gallarate con la tradizionale risottata: riso e luganega vengono preparati dalla Pro Loco nella pentola che nel 1998 ha fatto comparire Gallarate nel libro del Guinness dei Primati.


Le fiamme quest'anno sono state altissime quindi preparatevi, sarà una bellissima primavera!

venerdì 27 gennaio 2012

Venerdì del libro: Un secolo di bambini

Oggi, per il "Venerdì del libro" di Homemademamma, vi propongo un libro che mi ha un po' perseguitato.
La prima volta che l'ho visto è stato in un mercatino dell'usato a Busto Arsizio. L'avevo guardato e mi aveva incuriosito ma, alla fine, l'avevo lasciato sugli scaffali. Dopo qualche tempo l'ho ritrovato in un'altro mercatino dell'usato e mi sono decisa ad acquistarlo.
Il libro; scritto a sei mani da Roberto Piumini, Lucia Castelli e Giovanni Caviezel; si intitola "Un Secolo di Bambini - Racconti del Novecento".


La quarta di copertina vede il libro presentarsi da se al lettore:
Caro lettore, in questo libro ci sono dieci storie, una per ogni decennio del secolo appena finito: il secolo ventesimo.
Ogni storia parla di un bambino o di una bambina che come te guardano e si muovono fra le persone, i fatti e i segni del loro mondo: un mondo in cui hanno vissuto i tuoi bisnonni, i tuoi nonni e i tuoi genitori, ma che era molto diverso dal mondo di oggi.
Direi che la presentazione dice già tutto... Non mi resta che augurarvi buona lettura!!


giovedì 26 gennaio 2012

Shoah e cinema

Oggi voglio dedicare un'altro post al tema della Shoah, visto che domani sarà il giorno della memoria.
Da ormai 10 anni in Italia (e anche in molte parti del mondo) il 27 gennaio è una giornata di commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo. La legge n. 211 del 20 luglio del 2000 recita, all'articolo 1:
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
In particolare oggi vorrei presentare alcuni film sull'argomento che ho avuto modo di vedere ed apprezzare.
Il film sicuramente più famoso è "Shindler's List", prodotto nel 1993 da Steven Spielberg. La sceneggiatura si basa su un libro di Keneally che a sua volta prende punto dalla vera storia di Oscar Shindler.


Il secondo film, di cui ho già parlato qui, è "La rosa bianca-Sophie Scholl" del 2005.


Un'altro film è sicuramente "Arrivederci ragazzi", uscito nel 1987 con regia di Louis Malle. In questa pellicola viene raccontata la vicenda di un gruppo di ragazzi ospitati in un collegio di religiosi.


Curioso è notare che questa pellicola non è stata tratta da un libro ma viceversa. Lo stesso regista, nel 1993, ha messo su carta il film che gli è valso il Leone d'Oro a Venezia.

Arrivederci ragazzi copertina-Andreabrugiony.gif

L'ultimo film, tratto da un testo omonimo del 1971, è "L'amico ritrovato". In questa pellicola seguiamo la storia di Hans Schwarz, un ragazzo di origine ebrea che vive a Stoccarda, dalla fanciullezza all'età adulta.

mercoledì 25 gennaio 2012

Non solo Shoah: l'esperienza cambogiana

I Khmer rossi (partito cambogiano comunista) hanno ucciso, in circa tre anni, due milioni di cambogiani, cioè il 20% della popolazione.


Dal 1975 i Khmer rossi hanno iniziato ad uccidere quanti avevano avuto contatti con il precedente governo, gli insegnanti e gli uomini di cultura.
Per attuare la loro politica i Khmer hanno usato tre espedienti:
  • il terrore;
  • la deportazione di masso e lo svuotamento delle città;
  • la fame.

Claire Ly, insegnante di filosofia, è stata deportata in una zona rurale per essere "purificata". Oltre al duro lavoro nelle risaie Claire è stata costretta a seguire dei corsi di politica in cui veniva presentato il "rivoluzionario modello" e a vivere secondo questa ideologia politica. In questo modello, ad esempio, i neonati venivano strappati dalle madri ed affidati alla comunità, con la conseguente cancellazione di ogni legame famigliare (oltre alla cancellazione di ogni forma di cultura).


La politica dei Khmer rossi ha portato:
  • alla decimazione del capitale umano;
  • alla differenziazione tra le classi sociali;
  • all'instaurazione di una politica di terrore.
Questo grandissimo sterminio, nonostante sia avvenuto in tempi recenti, è sconosciuto ai più che ignorano le vicende di un paese lontano, ma che ha vissuto le stesse sorti del popolo ebraico durante la Seconda guerra mondiale.

Per chi cercasse altre informazioni vi segnalo qualche sito e qualche testo:
- Ho creduto nei Khmer rossi, di Hoeung Ong Thong
- Una donna straordinaria: Claire Ly
- sito di Claire Ly

martedì 24 gennaio 2012

La Shoah e l'educazione alla cittadinanza

Il tema della Shoah è essenziale per educare al rispetto dell'altro e per non dimenticare. Per comprendere la Shoah, però, sono necessarie conoscenze storiche accurate se no si rischia che le testimonianze cadano nel vuoto. La conoscenza storica deve essere affiancata da una riflessione che richiami temo attuali, come il bullismo.


Un percorso pedagogico su questi temi dovrebbe fondarsi su quattro pilastri:
  • partire dalle "storie";
  • contestualizzare;
  • analizzare le parti in gioco;
  • fornire le capacità per leggere i fatti e proiettarli nel presente.

Lo Yad Vashem International School for Holocaust propone da anni una proposta educativa che tocca queste semplici domande:
  • chi sono gli Ebrei prima, dopo e durante la guerra?
  • chi sono gli astanti? Qual'è il loro comportamento?
  • qual'è la vita quotidiana durante la Shoah?
  • quali sono i fatti successivi alla liberazione?
Naturalmente questo percorso deve essere commisurato all'età dei bambini: si parte da un'attenzione all'individuo (5-7 anni), per passare poi alla famiglia, alla comunità ed infine alla storia (18 anni circa).
Utili, in questi percorsi, sono i documenti visivi e narrativi (vanno preferiti i documenti veri a quelli realistici). A questo proposito vi segnalo il sito del museo dell'Olocausto americano in cui è possibile trovare, ad esempio: alcune carte identificative, foto organizzate per argomenti, ...

lunedì 23 gennaio 2012

Buon anno del drago

Oggi, nel calendario cinese, è il Capodanno 2012 che quest'anno è dedicato al drago, ovvero il segno più forte tra quelli presenti nella tradizione del Sol Levante.
Il drago è il quinto segno dello zodiaco cinese, che si compone di 12 segni animali. Il drago, in questa simbologia, è il simbolo del mito e della leggenda.


Nell'antica Cina il Drago celeste rappresentava un imperato e, di conseguenza, il potere. Nella dinastia Sung il drago viene descritto come un essere dalla testa di bue, il muso da asino, gli occhi di un gambero, le corna di un cervo, il corpo di un serpente coperto però da scaglie da pesce e i piedi di una fenice. Il drago, solitamente, veniva rappresentato con una perla, simbolo dei suoi poteri sul regno naturale.
Oggi il drago è l'ultimo simbolo di buon auspicio, il che significa successo e felicità per tutti.



I festeggiamenti, in Cina, dureranno due settimane: dalla sera della vigilia alla festa delle lanterne. In questi giorni; oltre a stare maggiormente in famiglia; si svolgono bellissimi spettacoli pirotecnici, ci si scambiano piccoli doni avvolti in buste rosse, si organizza una parata chiamata "danza del leone" e si adornano le case con addobbi rossi.

Per chi volesse approfondire un po' l'argomento ecco qualche link interessante:
- idee creative per costruire semplici lavoretti a tema

domenica 22 gennaio 2012

Attività all'aria aperta: La Venaria

Oggi, per passare una domenica diversa dal solito, ho deciso di visitare la Reggia di Venaria insieme alla "mia metà".
Ieri pomeriggio, per evitare le code, abbiamo acquistato i biglietti tramite TicketOne e abbiamo scelto l'ingresso alle 10.30 (ingressi ogni 30 minuti).

La Reggia, costruita tra il 1658 e il 1679, è un bellissimo esempio di architettura barocca europea.
Allo spettatore si presenta divisa in due parti, anche visivamente: la parte bianca è quella Seicentesca mentre la parte successiva è Settecentesca.


Una volta entrati è possibile acquistare l'audio-guida al prezzo di 4 euro. Noi ne abbiamo acquistata una in due ma il testo letto è praticamente identico a quello sui pannelli.

La visita inizia dal piano seminterrato dove viene presentata la dinastia sabauda, l'espansione del regno e le opere architettoniche costruite dai Savoia soprattutto a torino.
Molto interessante è l'installazione che si trova nelle cucine; e poi anche negli appartamenti reali del piano successivo; che mira a "ripopolare la Reggia" proponendo al pubblico immagini e suoni che si presume fossero tipici del luogo quando questo stava vivendo il suo massimo splendore.
Le ultime sale di questo piano propongono, anche attraverso modelli in scala, l'evoluzione della Reggia.

Il piano rialzato, dopo due sale in cui vengono presentati i "padroni di casa", inizia con il bellissimo Salone di Diana da cui è possibile uscire per visitare i giardini. Io vi consiglio però di terminare prima la visita con l'appartamento dedicato alle dame di compagnia e con l'appartamento dei reali. Proprio qui, a collegare la parte del Re e della Regina a quello degli infanti, si trova la galleria.


La galleria della Venaria misura circa 80 metri ed è la più luminosa nel suo genere. Il pavimento in marmo bianco e verde è stato riposizionato nel restauro del 1998, dopo che per moltissimi anni questo spazio è stato "rovinato" da una destinazione non proprio ottimale per la conservazione: un deposito militare.
Le ultime sale riprendono il tema "storico" trattato nel piano seminterrato: qui viene trattato il tema della decadenza della Reggia, ad opera soprattutto di Napoleone.
Prima di giungere alla chiesa di Sant'Uberto, dove termina la visita, merita un'occhiata la scalinata con i manichini abbigliati con abiti d'epoca.


Nella chiesa di Sant'Uberto, a pianta circolare come San Pietro, è curioso notare i "palchetti" in cui la famiglia regia e i nobili ascoltavano la messa.
Al centro della chiesa domina la cupola, affrescata come trope-oil, e le sculture di quattro dottori della Chiesa. Ai lati quattro cappelle completano l'architettura progettata da Filippo Juvara.


Per accedere ai giardini si passa dalla Torre dell'orologio e, scavalcando dalla destra la Reggia, conduce alla parte retrostante. Questa


Questa di sicuro non è la stagione migliore per ammirare la magnificenza di questo giardino all'italiana ma con un po' di fantasia lo si può immaginare. Specchi d'acqua, aiuole e piante che sono tornate al loro splendore solo recentemente perché Napoleone li aveva fatti totalmente sparire per trasformarli in una piazza d'armi.


Nei giardini si possono trovare anche "reperti archeologici" come la Fontana d'Ercole, totalmente distrutta e riportata alla luce nel corso dei restauri.
Per ricreare l'acqua sono stati utilizzati frammenti di vetro mentre degli alberi sulla sinistra sono stati piantati dove si pensa sorgesse un colonnato.


Ora qualche informazione tecnica:
  • il biglietto d'ingresso è di 12,00 (l'intero) più le commissioni (Mediaworld applica un'ulteriore commissione di 4 euro) se si acquista su TicketOne e vale per la visita alla Reggia e ai giardini;
  • l'importante è rispettare l'orario di ingresso alla Reggia. Ai giardini si può accedere in un secondo momento, magari dopo aver pranzato;
  • la visita alla Reggia dura all'incirca 1 ora e 30 e, durante il percorso espositivo, sono presenti moltissimi servizi igenici;
  • moltissimi parcheggi si trovano lungo la recinzione che costeggia i giardini (1 euro all'ora o 7 euro la giornata).
Per avere qualche altra informazione vi consiglio di visitare il sito ufficiale.

sabato 21 gennaio 2012

Excelsior: lotta tra Luce e Oscuranismo

Ieri è iniziata la stagione ballettistica della Scala di Milano. In scena, dal 20 Gennaio all'8 Febbraio, sarà portato "Excelsior", mitico balletto di Luigi Manzotti su musiche di Romualdo Marenco.


Il balletto; che debutto l'11 Gennaio 1881; è uno spettacolo in due parti realizzato secondo la formula del "grande ballo italiano" e denominato "azione coreografica storica in 6 parti e 11 quadri". Lo spettacolo è basato sull'idea, tipica dell'Illuminismo, che la scienza porterà al trionfo della specie umana.



La lotta tra Luce e Civiltà contro Oscurantismo fa da ponte tra le scene che mostrano alcune delle più grandi opere e scoperte dell'uomo: il battello a vapore, la pila, il telegrafo, la lampadina, il canale di Suez e il traforo del Moncenisio (oggi traforo del Frejus).



Sulle scene dei più grandi teatri del mondo l'"Excelsio" rimane fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, ma dal 1967 viene realizzata una nuova versione nata per il Maggio Fiorentino.
Una versione non ballettistica è stata realizzata dalla Compagnia Colla nel 1895: lo spettacolo di marionette, ancora rappresentato a Milano, utilizza copie delle scene originali.

venerdì 20 gennaio 2012

Venerdì del libro: Baol - Una tranquilla notte di regime

Dopo qualche venerdì di assenza eccomi a presentarvi il libro che sto leggendo in questo momento.


Di Stefano Benni avevo letto "Un bar sotto il mare" e mi era veramente piaciuto, con tutti i suoi personaggi particolari.
In Baol, Benni racconta la vita di un mago Baol che torna a combattere contro i grandi gerarchi pr una missione che è insieme un atto di riconoscenza per un vecchio grande comico in disgrazia e un viaggio misterioso nel segreto della magia baol.
Il protagonista, il mago Melchiade Saporog'zie Bedrosian Baol, ha trascorsi in gruppi clandestini che combattono contro il Regime. Come ogni baol , ha un segreto, ma potrà conoscerlo solo quando sarà il momento. Ed il momento sembra essere arrivato.

Anche se scritto più di vent'anni fa, questo racconto sembra presentare in modo molto ironico una società molto simile alla nostra.
Il linguaggio usato coinvolge il lettore (a cui il mago si rivolge in modo diretto) in un mondo altro, che non viene mai ben identificato.

giovedì 19 gennaio 2012

56 anni fa come oggi... o forse no...

Ieri, in orario ormai abbastanza tardo, a Porta a Porta hanno mandato in onda un bel servizio su un'altro grande disastro del mare che ha colpito la flotta mercantile italiana.


Era il 26 Luglio 1956 quando l'Andrea Doria, dopo 11 ore di agonia, si inabissava nelle acquee al largo delle coste Nord Americane.


Il transatlantico Andrea Doria era il simbolo dell'Italia che risorgeva dopo il termine della seconda guerra mondiale. Costruito nei cantieri Ansaldo di Genova Sestri Ponente, riassume al suo interno il meglio dell'architettura e dell'arte: gli arredi sono disegnati da Gio Ponti, gli affreschi sono realizzati da Salvatore Fiume,...

Il 25 luglio, l'Andrea Doria, sotto il comando del Comandante Superiore Piero Calamai, viaggiava alla volta di New York, proveniente da Genova. Contemporaneamente, una nave di nazionalità svedese la MN Stockholm, un transatlantico per il trasporto promiscuo di merci e passeggeri, si dirigeva verso Goteborg. La Stockholm era comandata dal Capitano Gunnar Nordenson, il terzo ufficiale Johan-Ernst Carstens-Johannsen era però in comando di guardia in plancia al momento dell'incidente.
Alle 23.10 entrambe le navi stavano per incrociare un corridoio molto trafficato, coperto da una fitta coltre di nebbia. L'inchiesta originale stabilì che l'Andrea Doria tentò di evitare la collisione virando a sinistra, invece che seguire la tradizione nautica di accostare a dritta, ovvero a destra, mentre la Stockholm non fece nessuna virata. Nascoste dalla nebbia, le navi si avvicinarono, guidate solo dalle reciproche visioni ed informazioni radar, le quali non furono sufficienti ad evitare la immane tragedia. Non ci fu alcun contatto radio, e una volta giunte a potersi vedere ad occhio nudo, fu troppo tardi per praticare contromanovre atte ad evitare l'impatto.


L'Andrea Doria Stockholm entrarono in collisione con un angolo di quasi 90 gradi: la rinforzata (in funzione del fatto che poteva operare anche come rompighiaccio Stockholm sfondò la fiancata dell'Andrea Doria e la squarciò per quasi tutta la sua lunghezza (dato che l'>Andrea Doria continuava a correre lungo la propria rotta ortogonale alla prua della Stockholm) la quale sfondando sotto il ponte di comando dell'Andrea Doria per un'altezza di tre ponti, ovvero per oltre 12 metri, uccidendo numerosi passeggeri già ritirati per il riposo notturno nelle proprie cabine. Inoltre, sfondando molte paratie stagne e perforando cinque depositi combustibile, comportò un imbarco di circa 500 tonnellate di acqua di mare, le quali non potendo essere bilanciate nei brevissimi tempi della collisione, produssero il pericoloso, immediato ed anomalo sbandamento della nave a dritta per oltre 15 gradi.


In questi momenti concitati il comandante Pietro Calamai mantenne la calma e riuscì a portare in salvo tutti i membri dell'equipaggio e i passeggeri ad eccezione di quelli deceduti nell'impatto, di una bambina "gettata" in mare dei genitori che per pura fatalità colpì con la testa lo scafo della nave inclinato e di un passeggero deceduto per infarto quando ormai era però in salvo.


Al termine dell'evacuazione di tutti i passeggeri; come è stato raccontato ieri; il Comandante invitò tutti i suoi ufficiali a salire sull'ultima scialuppa in ordine crescente di grado. Giunto il suo turno Calamai mostrò segni di non voler abbandonare la nave e, solo su sollecito dei suoi sottoposti, fu convinto a salire a bordo dell'ultima scialuppa. Non prima di aver dato ordini di non allontanarsi, comunque, troppo dal relitto che stava ormai per inabissarsi.

56 anni fa, in pieno Oceano, un Comandante; dando tempestivamente l'allarme; riuscì in questa impresa. Oggi, nel 2012, una nave; a poche centinaia di metri dalla costa; ha ancora intrappolata nella sua pancia diversi dispersi.

«È una corsa contro il tempo», viene spiegato dai soccorritori (Sestini)
foto da Corriere.it

mercoledì 11 gennaio 2012

Artistica-mente: dare forma alla vita


Vorrei segnalarvi questa bella iniziativa che annualmente si ripete al Piccolo Teatro Cinema Nuovo di Abbiate Guazzone.
Quest'anno; il 17 e 18 Febbraio; esperti, artisti e curiosi si troveranno a riflettere sulle arti espressive come veicolo di crescita e sviluppo della persona, della famiglia e dell'ambiente.
Quest'edizione, che vede come focus l'arte della danza, porterà ad Abbiate relatori come Alessandro Pontremoli, Adriano Pessina e Guido Boffi.
Come ogni anno, le mattinate (8.30-13.00) saranno dedicate alle riflessioni, mentre i pomeriggi saranno dedicati a workshop pratici (totalmente gratuiti). I workshop proposti, quattro ogni giorno, vedono la partecipazione di:
  • Serena Pilotto,
  • Wanda Moretti,
  • Simona Ruggi e Monica Gatti,
  • Dario Benatti,
  • Marco Colli,
  • Ines Capellari,
  • Barbara Colombo,
  • Tiziana Lambo.
Per scaricare il programma completo cliccate qui.

martedì 10 gennaio 2012

Attività all'aria aperta: Bassano del Grappa

Due sono secondo me le piazze più belle di Bassano: piazza Libertà (in cui vi consiglio la panetteria all'angolo con Piazzale Montevecchio) e piazza Garibaldi.


In piazza Garibaldi si trova la chiesa di S. Francesco. La chiesa, che risale alla fine del 1200, fu fortemente voluta dalla popolazione e dal Comune.
Stilisticamente l'edificio richiama i modelli conventuali francescani, caratterizzati dalla povertà e dalla cura per l'evangelizzazione del popolo. La pianta è a croce latina, con l'unica navata prima di altari, e il transetto.
La chiesa fu poi oggetto di continui interventi, fino al recente restauro del 2003-2006 per sopperire a gravi problemi strutturali.

Passeggiando per le stradine che scendono verso il Branta si incontra il simbolo di Bassano: il suo ponte coperto, chiamato anche "Ponte degli Alpini" che si presenta, oggi, nel disegno del 1596 del Palladio.


Questa segnografica opera architettonica ha ispirato anche un tradizionale canto alpino.



Vicino al "Ponte degli Alpini" potete trovare il "Museo della grappa" all'interno del punto vendita Poli.
In uno spazio suggestivo viene presentata:
  • la storia della distillazione della grappa dagli alchimisti ad oggi;
  • una biblioteca con raccolta di testi antichi riguardanti l'arte della distillazione;
  • esposizione di alambicchi e strumenti per la produzione della grappa;
  • la più ampia e completa collezione di Grappe mignon in Italia.

Al termine del percorso espositivo si trova lo show room dove si possono assaggiare e acquistare i prodotti delle Distillerie Poli.


Nel periodo natalizio, inoltre, la città si veste a festa con casette, una pista di pattinaggio e una bellissima giostra dei cavalli.


Vi segnalo una mostra molto carina che, fino al 22 Gennaio, potrete trovare nella Chiesetta dell'Angelo: "I presepi di carta dei Remondini".


In questa esposizione, oltre ai presepi da ritaglio, vengono presentate alcune "stampe da breviario" di piccolo formato ed uso devozionale.
E' interessante notare come la coloritura a pennello venisse eseguita a mano in una fase successiva alla stampa, così come la doratura.

lunedì 9 gennaio 2012

Danza classica accademica: il primo corso

Il compito fondamentale del primo corso consiste nell'impostazione del corpo, delle gambe, delle braccia, delle mani, della testa e nell'allenamento mediante esercizi elementari di danza atti a sviluppare l'attitudine al movimento coordinato.

Con queste parole Egilda Cecchini, in "Invito alla danza classica", spiega gli obbiettivi del primo corso di danza classica accademica.
Nello specifico, la Cecchini propone un percorso che partendo dagli esercizi alla sbarra passa a quelli al centro della sala.



Gli esercizi alla sbarra proposti sono:
  • i battement tendu (laterali, davanti e dietro)
  • i battement tendu jeté
  • i battement tendu pour le pied
  • i battement frappé
  • i petit battement
  • i demi-plié
  • il grand plié
  • i demi-rond de jambe par terre e i rond de jambe par terre
  • i passé par terre
  • il relevé sulle mezze punte
  • i battement fondu
  • i battement tendu jeté piqué
  • i grand jeté
  • l'inarcamento del busto nelle quattro direzioni (davanti, laterale e all'indietro)

Al centro della sala, invece, vengono proposti:
  • gli épaulement
  • i port de bras
  • le pose della danza classica (croisée, effacée, écartée)
  • temps lié
  • pas de bourrée
  • arabesques

Una sezione specifica è dedicata ai salti. L'allegro è la sezione più faticosa della lezione e, per questo, nel primo corso i salti vengono studiati per ultimi; essi producono forza, elasticità e rotazione nelle gambe per il demi-plié.

Pas Echappé

Assemblé

Nel primo corso la Cecchini propone anche l'avvio all'utilizzo delle punte proponendo, nello specifico, i seguenti esercizi:
  • relevé
  • échappé
  • pas de bourrée
  • pas suivi en tournant
  • pas couru

In una normale scuola non professionale è impensabile che questo programma venga svolto in un solo anno di studio. Solitamente, quindi, il programma viene diviso in almeno due anni di corso o, in alternativa, parte dei contenuti vengono rinviati al corso successivo.
In queste scuole, inoltre, l'insegnante deve, o dovrebbe, valutare il programma sulla base dell'età e della preparazione fisica delle allieve che potrebbero subire "danni fisici" da un'errata impostazione della lezione.


Immagini tratte da: