venerdì 10 agosto 2012

Tonsillectomia

Scusate se sono stata un po' latitante in questi giorni ma lunedì mi hanno operato alle tonsille.
Entrata alle 7.30 in ospedale a digiuno (dal bere e dal mangiare) dalla sera precedente ed operata all'alba delle 14.00.
Appena arrivata all'ospedale mi è stata misurata la pressione (che era un po' alta) e quando si è liberato un letto me lo hanno assegnato. L'attesa è stata lunghissima e di certo non ha contribuito a calmarmi, per fortuna quando è stato il mio turno, dopo la pipì di rito, mi è stata iniettata la preanestesia: iniezione in ascensore perché non si sapeva se avessi dovuto farla o meno.
Dopo aver guardato i corridoi dell'ospedale da una prospettiva inedita, sdraita sul mio lettino, sono arrivata in sala pre-operatoria.
Mentre l'anestesista mi preparava sentivo concludersi l'operazione al naso della mia compagna di stanza e il suo successivo risveglio.
Arrivato il mio turno sono stata portata in sala operatoria, ho "rotolato verso sud" sul lettino o mi hanno legato come un arrosto, pronta per essere tagliuzzata.
La mia paura più grande era quella di non addormentarmi, ma sono cascata nel mondo dei sogni senza neppure accorgermi per essere risvegliata da una gentilissima infermiera.
Quando sono tornata in stanza erano passate poco più di due ore e al braccio avevo una flebo di fisiologica.
Grazie agli antidolorifici il dolore iniziale è praticamente assente e si riesce a parlare senza problemi anche se ci si sente molto rintontiti.
Dopo una bella granatina all'arancio la pipì di rito (nella padella perché non ci si può alzare) che dicono essere molto importante per smaltire l'anestesia.
Tra un pisolo e due parole con le vicine di camera sono arrivate le 20.00, ora in cui anche io mi sono potuta alzare giusto per andare in bagno.
Martedì la dimissione, ma poteva essere normale? No, certo. Tutti dimessi alle 8.00, mentre io ho dovuto patire ancora un po' di male per la rimozione di un coagulo nella loggia della tonsilla destra e ho dovuto aspettare che si cicatrizzasse del tutto la feritina. Un medico non voleva mandarmi a casa, ma un'altro mi ha cicatrizzato con non so cosa e così sono potuta uscire.
Oggi, a distanza di quattro giorni dall'operazione devo dire che il dolore più grande è stato: l'ago infilato nel braccio fino a martedì mattina e il deglutire cose molto liquide come la saliva e l'acqua.
La mia gola sembra uscita da un film horror: tutta bianca per la fibrina, con un'ugola transgenica e con un'apertura della bocca pari a 0.
Vedremo nei prossimi giorni... per ora il controllo è fissato per il prossimo martedì.

martedì 7 agosto 2012

Love of learning: idee per un laboratorio di lettura

Se penso ad un laboratorio di lettura per bambini della scuola primaria il primo autore che mi viene in mente è di sicuro Gianni Rodari; scrittore, pedagogista e giornalista italiano specializzato proprio in testi per bambini e ragazzi.


Per gli insegnati di tutti gli ordini e gradi che avessero il desiderio di stimolare la "fantastica" dei propri alunni Rodari scrisse la "Grammatica della fantasia" un testo/manuale in cui l'autore riporta su carta le sue esperienze di laboratori creativi svolti nelle scuole, soprattutto di Reggio Emilia.

In un percorso di lettura si potrebbe far sperimentare ai bambini il percorso creativo dello scrittore di Omegna partendo proprio da alcuni dei suoi lavori:
  • binomio fantastico 
    Il primo prodotto "finito" che Rodari ci ha lasciato, nasce da questa tecnica:
    "Prendete due parole, le prime due che vi vengono in mente. Esempio: pianta e pantofola. Mescolatele, ne uscirà il titolo: "La pianta delle pantofole"…
    Di questa storia Rodari ci ha fornito addirittura cinque versioni - delle quali quattro ancora rimaste inedite - più altri schemi sparsi qua e là nei suoi incontri con gli insegnanti.
    La quinta versione, quella che vi propongo, è stata pubblicata nella rubrica dedicata ai bambini "La domenica dei piccoli"… con finale aperto. Si tratta quindi di un prodotto che ha una sua storia significativa ed inoltre è già pronto all’uso.
Il contadino Pietro andò un mattino nel suo frutteto con l'intenzione di cogliere delle mele. La pianta delle mele era in mezzo a un prato e, mentre le si avvicinava, Pietro vide tra le foglie delle macchie di diversi colori: blu, giallo, rosa e viola. - Diavolo - pensò - non ho mai visto delle mele azzurre, cosa sarà? Giunto vicino alla pianta, il mistero diventò chiaro d'un tratto: tra i rami e le foglie penzolavano in bell'ordine dondolando al fresco vento, centinaia di pantofole. - A chi sarà venuto in mente di attaccare tante pantofole alla mia pianta? - si domandò Pietro. Salì sulla pianta per esaminare bene la cosa, e si accorse che le pantofole erano attaccate ai rami per mezzo di un gambo sottile, insomma che le pantofole erano cresciute sulla pianta al posto delle mele. Pietro non credeva ai propri occhi. Si pizzicò forte una gamba per sentire se era ben sveglio. Non c’era dubbio, non stava sognando. Pietro considerò a lungo quelle strane pantofole. Ce n'erano di tutti i tipi: con il fiocco, con la fibbia, con la doppia suola, con il pelo dentro e così via. Che fare?
  • Visto che sono tornata a casa oggi da un'operazione alle tonsille questo limerik di Rodari sembra fare al caso mio...
Una volta un dottore di Ferrara
Voleva levare le tonsille a una zanzara.
L'insetto si rivoltò
E il naso puncicò
A quel tonsillifico dottore di Ferrara

  • lettura di un racconto
    Tanti e bellissimi sono i racconti scritti da Rodari che partono soprattutto dai due espedienti menzionati prima. Tra i tanti io consiglio se si ha un po' di tempo "Cipollino nel paese dei bugiardi", mentre se il tempo di lettura è ristretto si può proporre una qualunque delle "Favole al telefono".



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venerdì 3 agosto 2012

Venerdì del libro: Manuale di Piccolo circo

Dopo un po' di assenza eccomi a presentare un nuovo libro per la bellissima iniziativa settimanale di Homemademamma.


Questo libro, adattissimo per il periodo estivo quando magari si vuole proporre qualche cosa di diverso dal solito a bambini più o meno grandi, è dedicato anche agli adulti che vogliano dare maggiore efficacia ad uno dei diritti fondamentali dei bambini: il diritto al gioco.
«Il piccolo circo di cui mi onoro di parlarvi non è quasi mai assurto alla gloria, né alle accademie, è stato spesso mal visto da potenti e autorità. Eppure ha origini ancora più nobili e antiche: è nato quando il primo uomo ha gridato di gioia, ha fatto un salto, ha lanciato in aria l’oggetto che aveva in mano… e lo ha ripreso al volo! Gli artisti di piccolo circo sono nientemeno che discendenti di re Davide il quale saltava e ballava attorno all’Arca, discepoli di Tespi che errava con il suo carro-teatro, eredi di Saltimbanchi, dei Teatranti di strada, dei Commedianti dell’Arte, dei Giullari… Quella di piccolo circo è un’arte che si tramanda non da genitori a figli ma da compagno a compagno, non lascia né grandi tracce né dinastie, anzi, sembra scomparire per poi riaffiorare sempre uguale, sempre diversa… sempre vitale».
E' questo il "Piccolo circo" per Claudio Madia che, insieme alla moglie, ha fondato una delle più importanti scuole di circo a Milano.

Il manuale, spiega in modo semplice tutte le più grandi discipline che riguardano l'uomo (giocoleria, clowneria, acrobatica, ...) nasce da anni di studio e sperimentazione di Claudio Madia sia nelle piazze che sotto i riflettori del palcoscenico e, attraverso bellissime immagini di Annalaura Cantone, offre ai giovani lettori i primi rudimenti per "mettere su uno spettacolo circense".

mercoledì 1 agosto 2012

Preparativi per salutare le mie tonsilline cattive

Lunedì mi opererò di tonsillectomia, che non è altro che la rimozione delle tonsille.


Oggi mi sono recata al centro A.PR.O. (Accettazione Pre-ricovero Ospedaliero) per le analisi di rito: appuntamento per le ore 8.00.


Lo screening pre-operatorio è abbastanza semplice: analisi del sangue e delle urine, elettrocardiogramma e visita per l'anestesista... Sembrerebbe una cosa veloce, ma in realtà ci sono volute più di tre ore nonostante fossi la quinta "paziente".
Una volta finito all'A.PR.O. trasferimento in reparto dove una gentilissima infermiera mi ha fatto compilare un modulo blu slavato: nome, cognome, codice fiscale, data di nascita, titolo di studi, lavoro, ... A questo punto altra attesa interminabile del medico per altre domande (del tutto simili a quelle dell'anestesista) che si sono concentrate soprattutto su pregresse patologie miei e dei miei famigliari.

Finalmente sembra che sia pronta a farmi togliere le mie tonsille piccole ma cattive: lunedì dovrò presentarmi alle 7.30 in ospedale a digiuno (senza né bere né mangiare dalla sera precedente), senza orecchini, trucchi, smalti, ...