giovedì 31 gennaio 2013

Post scuola: decorazioni di Carnevale


Anche al post scuola si inizia a respirare aria di Carnevale con le nuove decorazioni per le finestre realizzate dai bambini.
Matite, pennarelli, paillette e tanta fantasia per delle mascherine che oltre ai vetri possono essere appese ad un chiodino nelle camerette.


Questo è un lavoretto semplice che attiva però molte capacità che alcuni bambini non hanno ancora affinato come colorare anche parti molto piccole e ritagliare figure un po' complesse (addirittura all'interno per gli occhi).

Educare alla libertà: l'uso della narrazione

La sete di immagini nei bambini è insaziabile. Fra i sei e i dici anni, se non hanno subito l'influsso deleterio di rappresentazioni false e fittizie che ne hanno attutito la sensibilità, i bambini nutrono una profonda predilezione per le fiabe e i racconti mitologici.


Il bambino dispone di una sorta di pensiero-immagine che raggiunge il culmine nel periodo che va dai sei ai dieci anni; questo atteggiamento, coll'avvicinarsi della pubertà, si trasforma nel desiderio di trovare dei nessi causali e nella capacità di servirsi di concetti astratti. Per questo Rudolf Steiner ha insistito spesso sulla necessità di andare incontro al bisogno di immagini nei bambini permeando di immagine e di fantasia tutto l'insegnamento dei primi anni di scuola.
La lezione principale del mattino nelle classi elementari, nelle scuole Waldorf, si conclude di regola con il racconto di un brano tratto dal materiale narrativo più adeguato alla situazione della classe e al suo livello di apprendimento e di maturità e cioè:
  • Prima classe: fiabe
  • Seconda classe: favole e leggende
  • Terza classe: brani scelti dell'Antico Testamento
  • Quarta classe: brani scelti tratti da saghe nordiche
  • Quinta classe: racconti di mitologia greca
La fiaba, quando è narrata senza sentimentalismi e spiegazioni razionali, costituisce per i bambini la maniera giusta per vivere l'esperienza del male nel mondo attraverso l'immagine di personaggi come streghe e giganti, prima che questo male si presenti davvero sul loro cammino.
L'età delle fiabe va dai quattro ai nove anni: all'inizio si scelgono racconti che descrivono un destino semplice (esempio: "Cappuccetto Rosso", "Rosaspina", "Biancaneve", ...); dopo i cinque anni si aggiungono quelli con uno sviluppo più complesso che rivela i primi tentativi di lotta tra le potenze buone e quelle cattive per il dominio dell'animo umano.

Racconto per presentare la grammatica: Misbrigo, Preciso e Giulivo

Nelle leggende si propone un racconto pieno di verità e di grandezza e rappresentano il trionfo dello spirito creativo sulla debolezza, la rassegnazione e lo scoraggiamento.
Favole e leggende presentano due aspetti dell'essere umano e il manifestarsi di qualità spiccate e unilaterali, che vanno dalla sagacia e dal senso critico all'umile superamento di sé. Fiabe e leggende sono due generi che si completano a vicenda.

Racconto per introdurre la geografia: La casa giusta

Nella terza classe vengono presentati passi dell'Antico Testamento, perché secondo Steiner non esisterebbe un'altra opera nella letteratura mondiale che tratti il problema dell'autorità con altrettanta coerenza.
In questo testo le descrizioni sono assai più complete e ricche di significati e non tutto finisce bene ma le vicende sono assai cariche di forza morale, per questo l'insegnante può rifarsi a fatti reali.

martedì 29 gennaio 2013

Educare alla libertà: Giardino d'infanzia

Ci sono tre modi per educare:
con la paura, con l'ambizione e con l'amore.
Non tralasciamo i primi due
(Rudolf Steiner)


Sto leggendo "Educare alla libertà" per chiarirmi un po' le idee sul metodo Waldorf, ideato da Rudolf Steiner, e che oggi rappresenta una delle pedagogie alternative più popolari nel mondo.
Per iniziare vorrei parlarvi del primo grado di scuola previsto da Steiner: l'asilo.

Il materiale nelle scuole dell'infanzia Waldorf è ridotto al minimo. Ci sono matite e gessi, colori, pennelli e creta da modellare.
Ci sono sedie e tavoli ben fatti e alcuni giocattoli semplici e belli da vedere, ma innanzitutto ci sono conchiglie e sassolini, pezzetti di legno di ogni forma, bastoncini e tronchetti usciti dalla falegnameria, ben lisci e levigati per evitare le schegge.


Altrettanto importanti sono oggetti come figure appese alle pareti, decorazioni di terracotta, pezzetti di stoffa, panni, lana, filo, cartone leggero e legno. Tutto questo viene usato soprattutto quando si tratta di celebrare le varie feste annuali.


Il programma nelle scuole che si ispirano a Rudolf Steiner prevede ogni giorno una sua canzone, che può essere accompagnata dal suono del flauto o da uno xilofono.
In particolare nella programmazione della giornata in una scuola Waldorf si tengono molto in considerazione questi principi di metodo:
  • il ritmo della giornata va tenuto in considerazione;
  • l'insegnamento a periodi rafforza la capacità di concentrazione;
  • l'esercizio dell'arte serve per allenare la volontà;
  • la parola pronunciata influisce sulla vita di sentimento.


Gli insegnanti offrono presto la possibilità ai bambini di esprimersi con gessi e pennelli in modo che vengano coltivate quelle particolari qualità dell'anima che riguardano l'esperienza fantastica prima che l'avanzare delle relazioni la smorzi.
Il racconto di fiabe arricchisce il disegno e la pittura, offrendo l'occasione di esprimere con semplici accostamenti di colore atmosfere tristi e liete, stati d'animo ed emozioni.


A casa Steiner consiglia ai genitori di produrre per i propri figli giocattoli in materiali naturali e non "finiti", cioè che si prestino a diversi usi e ad essere completati con la fantasia dei bambini.

Post scuola: cineforum "Shrek"

Il secondo film che ho proposto per il nostro cineforum del post scuola è "Shrek", un orco verse che con l'auto di un'asino chiacchierone cerca di salvare la principessa Fiona per riconquistare la proprietà della sua amatissima palude dall'astuto Lord Farquaad.


Come sempre la visione del film è stata accompagnata da attività ludiche. Questa volta abbiamo costruito i nostri Shrek: pupazzatti di carta che i bambini sono riusciti a costruire in perfetta autonomia (colorazione, taglio e montaggio).


Per colorare i personaggio abbiamo attentamente osservato Shrek, ma poi ognuno è stato libro di personalizzare il proprio personaggio.


Questo film ci darà la possibilità, la prossima volta, di parlare dell'aspetto esterno in confronto con quando sta dentro al cuore di ognuno.

venerdì 25 gennaio 2013

Venerdì del libro: Educare alla libertà

Questo venerdì, per la bellissima iniziativa di Homemademamma, vorrei proporvi un libro di pedagogia un po' particolare.


In rete si sente sempre più spesso parlare di scuola famigliare, pedagogia montessoriana, pedagogia steineriana, ... Questo testo presenta in modo molto semplice e diretto la pedagogia Waldorf, il pensiero fondato negli anni Venti da Rudolf Steiner.
Curato da due docenti di una scuola svedese, esso viene ora pubblicato in coedizione internazionale per illustrare una proposta di scuola libera e autogestita che si è realizzata in seno alle più diverse situazioni sociali e, in alcuni casi, nell'ambito stesso della scuola pubblica.Chi, in famiglia o nel mondo della scuola, vive a contatto con i giovani sa bene quanti ostacoli si debbano rimuovere perché in loro, insieme ad un cosciente dominio di sé, si sviluppi armonicamente il senso sociale e il seme della libertà interiore. I suggerimenti didattici e gli esempi proposti vogliono essere uno strumento di riflessione e un contributo al raggiungimento di quel pluralismo dei programmi educativi che è confronto vivo e crescita culturale di una società moderna ed evoluta.
Il testo, che inizia con una premessa storica sulla vita di Rudolf Steiner, prosegue poi evidenziando le caratteristiche pedagogiche essenziali del metodo educativo per passare poi ad un'analisi approfondita delle prime otto classi ed in seguito degli ultimi quatto anni. Il testo si conclude con l'evidenziamento dei problemi generali che la pedagogia Waldorf può incontrare nella sua applicazione.

mercoledì 23 gennaio 2013

Post scuola: i pupazzi di neve

Oggi le previsioni del tempo davano neve, tanta neve, ma ha solo piovuto, con grande delusione dei bambini. All'interno del post scuola, però, la neve è arrivata già da un po': prima sono arrivati i fiocchi di neve alle finestre ed oggi i pupazzi di neve.


Abbiamo iniziato il pomeriggio con una caccia ai pupazzi: ho nascosto per l'aula 14 coppie di pupazzi di neve (8 coppie piccole, 4 coppie medie e 2 grandi).
Ogni coppia era formata da un pupazzo sulla cui pancia era scritta una domandina e sull'altra la risposta: nei pupazzi piccoli domande "scolastiche" (tabelline, ordine alfabetico, ...), sui medi indovinelli e sui grandi domandine sui cartoni animati.
I bambini, divisi in due squadre, dovevano trovare il maggior numero di pupazzi di neve "domanda" nascosti nella classe e le rispettive risposte. Se veniva trovata una "risposta" inutile per le proprie domande, questa doveva essere nuovamente nascosta.


Dopo il gioco abbiamo costruito i nostri pupazzi di neve per decorare la finestra.
Ogni bambino ha potuto scegliere: il cappello, la sciarpa, i bottoni, la cintura, il naso e gli occhi per il proprio pupazzo di neve che è stato quindi personalizzato in tutte le sue parti.
Per creare questi pupazzi di neve ho utilizzato questo modello trovato in rete sul sito homemademamma:


Per la decorazione ho fatto utilizzare ai bambini carta da parati e nastrini riciclati dai pacchi natalizi che avevo conservato.

martedì 22 gennaio 2013

Post scuola: cineforum "The Brave"

I film ed i cartoni animati offrono spesso qualche insegnamento: dall'amicizia ed i rapporti umani, alla pace e alla non violenza, ... Molto spesso, però, i bambini sono lasciati soli davanti alla tv, senza nessun filtro da parte di un'adulto delle immagini che vengono trasmesse.
Il cineforum che ho organizzato per i bambini del post scuola vuole essere un momento di fruizione consapevole di film e cartoni animati in cui è offerta la possibilità di affrontare in modo critico questi prodotti mediali.


Il primo film che ho proposto, a bambini che vanno dai 6 ai 10 anni, è uno dei nuovi classici Disney uscito nelle sale cinematografiche nel 2012: "The Brave - Ribelle".


"The Brave - Ribelle" segue le eroiche avventure della principessa Merida, un'abile arciera figlia del Re Fergus e della Regina Elinor. Determinata a non seguire le rigide tradizioni ed essere padrona del proprio destino, Merida si rivolge ad una strana strega per poter esaudire un suo desiderio: non sposarsi con uno dei rampolli dei tre clan che sua madre ha chiamato a raccolta nel castello.
L'incantesimo causerà però un gran caos nel regno e la ragazza dovrà far appello a tutte le sue risorse per riuscire ad annullare il maleficio.


Io ho diviso la visione del film in due parti per problemi di tempo e per non sovraccaricare troppo i bambini.
Ogni visione è stata preceduta, inframezzata o seguita da alcune attività che hanno permesso ai bambini di riflettere su quanto visto:
  • dopo la consegna del pasticcino da parte della strega a Merida ho interrotto il film per chiedere ai bambini cosa si immaginavano sarebbe successo;
  • prima di riprendere la visione del film ho proposto un labirinto a tema in cui bisognava individuare il vincitore di una gara di tiro con l'arco;
  • al termine del film ho chiesto ai bambini quale fosse il loro personaggio preferito e perché e ho preparato loro una scheda in cui indicare quale fosse il protagonista ed altre informazioni sul film.
Prima di vedere la seconda parte del film, inoltre, ho chiesto ai bambini di raccontare, a distanza di una settimana, cosa si ricordassero della "prima puntata" in modo da esercitare la capacità di riassumere e raccontare con parole proprie, aggiungendo magari giudizi sulle scene migliori.


Il film offre moltissimi spunti per parlare, ad esempio: del rapporto con i genitori, del futuro, dell'obbedire alle regole, delle leggende, ... tutti temi che possono essere declinati in maniera differente a seconda dell'età degli spettatori.

In rete si trovano molti materiali per creare attività sul film:

venerdì 18 gennaio 2013

Post scuola: laboratorio artistico 3

Dopo aver sperimentato gli acquerelli auto-prodotti, ci stiamo dedicando adesso al disegno e all'uso delle matite colorate.

Abbiamo iniziato questo percorso osservandoci per bene allo specchio e provando a disegnarci il più accuratamente possibile, prestando attenzione alla forma del viso, del naso, degli occhi, al colore dei capelli, ... Lo specchio è rimasto sul tavolo per tutto il tempo, in modo da permettere a tutti di osservarsi anche in corso d'opera.

Matteo, 6 anni

Attorno alla propria faccia, ogni bambino ha potuto disegnare le cose che maggiormente ama che possiede o che vorrebbe avere. Inoltre ognuno ha potuto ritagliare un giocattolo scegliendolo da un catalogo natalizio di una nota catena.

Lara, 8 anni

Le difficoltà maggiori, in questo lavoro, sono state senza dubbio quelle di osservare attentamente provando a riprodurre sulla carta quello che si è visto, lasciando momentaneamente da parte la fantasia e il puro disegno libero.
Ognuno ha cercato di disegnare tutte le parti del proprio viso colorandole il più fedelmente possibile.

Chiara, 7 anni

Anche decidere cosa disegnare non è stato semplicissimo, ognuno ha dovuto pensarci bene e molte scelte hanno risentito delle vacanze natalizie appena terminate.

Giorgia, 7 anni

Molti hanno manifestato anche difficoltà nell'utilizzare le matite colorate perché abituati a scuola ad usare i pennarelli.

domenica 13 gennaio 2013

Attività all'area aperta: il Forte di Fenestrelle

Sempre par di sentire ruggire di sotto le batterie, o di veder tra le casematte le granate degli assedianti sollevando tempeste di schegge, e soldati boccheggiar per le scale, e giù nella valle, e poi fianchi del monte, saltar in aria cassoni d'artiglieria, e masse di truppa sbaragliarsi urlando per i boschi, sparsi d'affusti stritolati e di membra umane. 
Edmondo De Amicis

Una torre imponente, in parte crollata, accoglie i visitatori che raggiungono Fenestrelle da Villar Perosa. I resti sono quelli della Ridotta Carlo Alberto, che nel 1836 venne costruita per rimpiazzare l'obsoleto Forte Mutin.
Il fabbricato non è che un soldato acciaccato dalla Seconda Guerra Mondiale posto a presidio della grande muraglia armata piemontese.


La seconda fortificazione al mondo per estensione nacque dall'idea di Ignazio Bertola che iniziò a progettarla nel 1727.


La prima parte visitabile, arrivando alla Fortezza, è in realtà la più recente: il Forte San Carlo, infatti, fu iniziato nel 1740.
Entrare dal ponte levatoio è come fare un viaggio nel tempo: la piazza d'armi, i palazzi, la chiesa, i quartieri militari, ...
L'edificio più affascinante è sicuramente il Palazzo del Governatore, fulcro nevralgico di tutta la fortezza, con una bella facciata abbellita da cornici e modanature finemente scalpellate dai mastri scalpellini provenienti da tutto il nord d'Italia.


Sul lato opposto della Piazza d'Armi il Palazzo degli Ufficiali, fatto costruire per volere di Vittorio Amedeo III, ospitò per anni la prigione di Stato ed il reclusorio militare per gli ufficiali.
Sulla piazza sorge anche la chiesa, l'edificio religioso più grande mai realizzato in una fortezza alpina europea.


Sotto il Palazzo degli Ufficiali ecco fare capolino la parte più nobile del forte, la Porta Reale, ingresso principale riservato agli esponenti delle "nobili reali corti", dei loro ambasciatori e degli alti ufficiali.
I re d'Italia, in realtà, visitavano il forte solo per brevissimi periodi, per lo più per dedicarsi alla caccia, non potendo ospitare in questa residenza balli e banchetti a causa dello spazio ridotto e del freddo intenso.


Questo però non è l'unico forte, la fortezza ospita infatti al suo interno anche il Forte Tre Denti ed il Forte Tre Valli uniti tra loro da una scala coperta sormontata da risalti.
Una gradinata titanica, come una cascata enorme di muraglie e scaglioni...
Così De Amicis descriveva le 28 postazioni per artiglierie , disposte a gradoni, chiamate risalti.


Il forte è visitabile grazie ad un'associazione che propone anche delle bellissime visite guidate di diversa lunghezza. Tutte le informazioni possono essere trovate qui.

venerdì 11 gennaio 2013

Post scuola: morra cinese con le impronte

Continuando ad usare come sfondo l'inverno, ho proposto ai bambini del post scuola un gioco con le impronte degli animali.


Le impronte, riportare su dei cartoncini sono quelle di: un elefante, un orso o un topolino.

Ad ogni bambino vengono fatte pescare delle "carte impronte" (io ne ho fatte pescare 4) e gli vengono consegnate anche delle "carte vita" (io ho consegnato ad ognuno 4 carte con il cuore).
Il gioco si svolge a coppie come la morra cinese: ogni bambino della coppia sceglie una carta e dopo una breve filastrocca (ad esempio: "bim bum bam") vengono calate le due carte e si controlla chi ha vinto. Il perdente consegna al vincitore una "carta vita" ed il gioco può continuare.
Al termine vince chi ha collezionato più carte vita.


Per stabilire il vincitore si deve seguire questo schema:
  • il topolino fa scappare impaurito il grande elefante;
  • l'elefante fa scappare l'orso;
  • l'orso affamato mangia il topolino.

mercoledì 9 gennaio 2013

Post scuola: neve senza neve

Visto che al rientro dalle vacanze natalizie la neve non si è fatta vedere, abbiamo deciso di "crearcela" dando un'aria invernale alla nostra aula.

Prendendo spunto da questo sito, abbiamo creato anche noi i nostri fiocchi di neve di carta che abbiamo poi appeso sulle finestre dell'aula.


I più grandi hanno realizzato tutto da soli, dalla piegatura della carta al taglio; mentre ai più piccoli ho piegato io il foglio di carta e ho lasciato a loro il disegno del fiocco e a volte il taglio.


La parte più "emozionante" è sicuramente aprire il triangolo e scoprire il proprio fiocco di neve.


Continuando sul tema della neve ho poi proposto un gioco a squadre che ha divertito tutti molto. Una sorta di battaglia a palle di neve, senza neve.


Occorrente: palle di carta

Regole:
- si dividono i bambini in due squadre;
- ad ogni squadra viene assegnata una parte del campo;
- compito di ogni squadra è quello di buttare fuori dal proprio campo la maggior parte di palline;
- vince la squadra che, al termine del tempo, ha nel proprio campo la minor quantità di palline.

Varianti:
- creare diversi tipi di palline ed assegnare ad ogni tipo un punteggio diverso (io ho creato palline totalmente bianche, del valore di 5 punti ognuna, e palline fatte con carta di giornale, del valore di 1 punto ognuna);
- proporre ai bambini di usare solo le mani, solo i piedi, ...

Dall'esperienza alla performance

Ogni proposta propone agli utenti degli stimoli; compito del conduttore è quello di osservare lo stimolo emergente per proporre attività che evidenzino l'altro polo rimasto sullo sfondo. Tutti i giochi, infatti, possono essere modificati variando le regole o l'immaginario per sviluppare entrambe le polarità.
Questo metodo di lavoro si basa sull'idea che un individuo sano sa muoversi agevolmente tra i differenti poli.


Tutte le proposte postano al loro interno una "valenza socio - affettiva" che può essere analizzata:
  • identificando gli elementi che vengono posti in figura e quelli che vengono messi sullo sfondo;
  • osservando come si muove il gruppo ed il singolo.
La valenza socio - affettiva viene molto sviluppata quando vengono proposte attività che mettono in gioco i linguaggi performativi (teatro, musica, disegno, ...).
L'apprendimento di un linguaggio, sviluppando un mezzo comunicativo, incrementa la sfera socio - affettiva proponendo nuovi canali comunicativi per portare nel mondo il vissuto personale.


La struttura minima di una seduta di lavoro dovrebbe essere:

ESPERIENZA    -->    PERFORMANCE

In questo modo l'esperienza viene rielaborata per trasformarsi dall'interno dei soggetti all'esterno, diventando un prodotto culturale leggibile da altri.
Il passaggio dall'esperienza alla performance deve essere evolutivo, cioè funzionale per il soggetto e per gli altri.


Rianalizzando una seduta di lavoro può essere utile identificare:
  • il piano relazionale
    • il lavoro viene svolto singolarmente, in coppia, ...
    • il gioco mette qualcuno in primo piano o tutti sono posti sullo stesso livello?
    • ...
  • gli apprendimenti
  • l'immaginario che sottende l'esercizio
  • una descrizione della performance (non un'interpretazione)